Non sono mesi facili in Kosovo. Lo scorso 16 luglio il Paese è stato aggiunto dal nostro Ministero nella lista dei paesi più a rischio a causa della pandemia. I confini sono chiusi, le attività scolastiche e lavorative sono bloccate e il numero di chi ha contratto il virus sta crescendo vertiginosamente.
Questo ha avuto e sta avendo un inevitabile impatto sulla progettualità che avevamo pensato di realizzare quest’anno insieme a Massimo e Cristina, per la Casa di Leskoc. Progettavamo un intervento interamente dedicato alle donne e al loro percorso verso l’autonomia e l’indipendenza attraverso la formazione e il lavoro, ma in questo momento è impossibile realizzarlo.
Abbiamo così valutato insieme di lasciare in sospeso questo progetto socio-educativo e di concentrarci sulle esigenze della Casa in questo momento d’emergenza. Sono infatti diminuiti gli introiti della Casa e della cooperativa agricola a causa della sospensione delle attività di panetteria e della vendita del latte.
Grazie al sostegno della Fondazione Valter Baldaccini sono stati acquistati perciò venti nuovi vitelli, che tra qualche mese potranno essere rivenduti, diventando una fonte di reddito importate per la Casa e i suoi abitanti.
In questo momento di difficoltà diamo continuità al progetto Una stalla per la Casa di Leskoc realizzato lo scorso anno, che anche i nostri volontari hanno avuto la possibilità di vedere da vicino durante il viaggio dello scorso settembre.
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