Negli ultimi mesi con alcune famiglie si è concluso il percorso con il progetto socio-educativo "Con le famiglie". Tra le persone che abbiamo salutato c’è Marianna, che vi abbiamo fatto conoscere attraverso le sue parole.
Quando si incontra una famiglia e si compie un pezzo di strada insieme salutarsi è difficile e necessario. E lo è tanto di più quanto meglio si è lavorato insieme. Ce lo hanno raccontato Annachiara e Cecilia, le educatrici che sono più a stretto contatto con queste famiglie.
“Un viaggio in compagnia è fatto di tanti momenti. Prima di incamminarsi ci si prepara studiando l’itinerario e organizzando al meglio i bagagli con la formazione, gli incontri in équipe, le supervisioni che periodicamente facciamo con il dottor Luca Migliaccio del Centro Brazelton, lasciando sempre lo spazio per sorprese e imprevisti.
La partenza è sempre molto entusiasmante, tutto è nuovo, il tempo è dalla nostra parte e la relazione con i compagni di viaggio si intensifica passo dopo passo, sia quando si cammina in pianura, sia su sentieri ripidi e scoscesi. Durante il tragitto si tende a perdere la cognizione del tempo, si è catapultati in una situazione altra rispetto alla quotidianità, ma arriva sempre il momento in cui ci si accorge di essere quasi giunti alla meta.
E come educatori sappiamo che il tempo dei saluti è importante come la partenza, bisogna averne cura, far sì che ciascuno prenda la propria strada con rinnovata fiducia: a volte è fondamentale fermarsi a guardare la strada compiuta insieme, altre volte può essere utile rallentare il passo per dare tempo a tutti di trovare il proprio ritmo, altre ancora si è come richiamati dal fascino della meta, dove in fondo volevamo arrivare, tutto con l’unico obiettivo di dare valore a quanto condiviso affinché diventi un nuovo punto di partenza per tutti, per le famiglie e per l’équipe.
Noi educatrici in questo anno abbiamo cercato di valorizzare la nostra relazione con i genitori, riconoscendoli nei loro bisogni e nei loro punti di forza. Durante il tragitto abbiamo accolto la gioia, la rabbia, la paura o l’insicurezza delle mamme e le abbiamo affiancate nei momenti difficili, sempre nella consapevolezza che la genitorialità è un processo che si costruisce nel tempo ed è fatto da prove, tentativi ed errori.
In questo anno abbiamo avuto l’opportunità di vedere nascere e crescere i bambini. Qualcuno era ancora dentro la pancia quando ci siamo conosciuti e il giorno del nostro ultimo incontro camminava spedito, senza nemmeno richiedere la mano. È il momento in cui si va, perché di strada insieme ne è stata fatta tanta, prima rotolando, poi gattonando e infine reggendosi a tutto quello che c’era intorno. E allora, ciascuno con il proprio bagaglio, si può giungere alla fine di questo percorso.
La parola fine nell’accezione più comune rappresenta “il punto ultimo o la limitazione definitiva”, ma significa anche “scopo, obiettivo, risultato a cui tendere”. Ci piace pensare allora che salutarsi non sia un atto conclusivo, quanto un lasciar andare, un gesto di fiducia per il lavoro svolto e per le consapevolezze acquisite. I nostri passi sono gli stessi che hanno permesso ai bambini, conosciuti quando ancora erano dentro la pancia, di staccarsi dalla mano della mamma e di camminare da soli.
Grazie a tutte le famiglie che hanno percorso un pezzetto di strada con noi. Ci auguriamo di essere state delle buone compagne di viaggio, da parte nostra il bagaglio è ora più ricco e ci sentiamo pronte a ripartire per nuove avventure”.
Il progetto “Con le famiglie” è nato per garantire a tanti bambini la migliore partenza possibile. Alcune famiglie sono partite, altre stanno ancora camminando con noi, altre ancora inizieranno nei prossimi mesi, grazie al tuo sostegno: dona ora.
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